LE VARIE TIPOLOGIE DI ARNIA

abbiamo già trattato l’argomento (…ti sei mai chiesto come è fatta un’arnia?…) e abbiamo visto da quante e quali parti è costituita una arnia, la “casa” artificiale nel quale una famiglia di api vive, ma vediamo quante tipologie ne esistono e quanti e quali sono i criteri per sceglierne una.
prima di tutto va scelto il tipo di sviluppo se verticale o orizzontale
Ciò che distingue le arnie verticali da quelle orizzontali è il modo in cui l’arnia si sviluppa.
In quelle verticali il melario viene posto sopra al nido e l’arnia si sviluppa verso l’alto. Considerate le più pratiche e funzionali, le arnie a sviluppo verticale sono particolarmente utilizzate dagli apicoltori professionisti; sono più gestibili e permettono una netta divisione tra nido e melari da produzione, agevolando in questo modo le operazioni di smielatura.
In questa categoria troviamo:
Arnia Langstroth
Arnia Dadant Blatt
All’interno delle arnie a sviluppo orizzontale la più famosa è l’arnia Top Bar. Questa tipologia viene spesso associata a un’apicoltura sostenibile che rispetta e tutela il benessere delle api. L’arnia orizzontale rispetto a quella verticale non disturba in modo eccessivo la vita delle api e comporta meno attività per l’apicoltore. In questo caso lo svantaggio sta nella minore produzione di miele e nell’assente divisone tra nido e melario, il che rende più complicato per l’apicoltore decidere quanto miele rimuovere dall’arnia.
Un’altro aspetto da considerare nella scelta è se si opta per un apicoltura nomade che segue le fioriture o stanziale questo comporta la scelta dell’arnia perche nel nomadismo devo essere leggere, facilmente trasportabili e impilabili, per il nomadismo si opta per arnie a 10 favi per l’attivita stanziale invece si opta per 12 favi
ARNIA DADANT BLATT
L’arnia Dadant Blatt è l’arnia per apicoltura più diffusa in Italia. Utilizzata per l’allevamento e la produzione di miele, può contenere fino a 50 mila api.
La Dadant Blatt è l’arnia più usata in Italia.
L’arnia Dadant Blatt nasce come modifica dell’arnia Langstroth e mostra molte caratteristiche simili a quest’ultima.
La DB (Dadant Blatt) è composta da due parti: il melario e il nido. Nella parte superiore si trova il melario, mentre il nido si trova in quella inferiore.
Di questa tipologia esistono due varianti che si distinguono per il numero di favi.
Le arnie DB da 10 favi vengono usate per l’apicoltura nomade; le arnie DB da 12 favi, invece, vengono impiegate nell’apicoltura stanziale.
Oltre a questa variante abbiamo anche la variante arnia con portichetto e arnia cubo, le dimensioni interne rimangono le stesse ma a cambiare è la forma esterna.
                                              ARNIA LANGSTROTH
L’arnia Langstroth è stata la prima arnia razionale ad essere utilizzata nella storia dell’apicoltura. Il suo nome deriva proprio dal padre fondatore dell’apicoltura moderna: Lorenzo Langstroth.
La Langstroth è stata la prima arnia ad essere usata.
L’arnia Langstroth appartiene alla categoria delle arnie razionali. Queste ultime sono costruite per rendere più semplici le operazioni di controllo, cura della famiglia e prelievo del miele.
Le arnie razionali sono caratterizzate da un telaino mobile che consente l’ispezione evitando la distruzione del favo. Grazie all’arnia Langstroth è possibile infatti prelevare il miele o qualsiasi altro prodotto senza danneggiare le api e i favi, facilitando così il lavoro dell’apicoltore.
Questa arnia ha la caratteristica di essere molto modulare, in quanto il nido e il melario hanno la stessa misura. Ciò permette una maggior flessibilità nella gestione delle arnie e delle attrezzature.
Le arnie Langstroth vengono utilizzate in varie zone d’Europa (soprattutto ad est), mentre in Italia questa tipologia non è molto diffusa.


                                                                 ARNIA TOP BAR

Nonostante l’arnia Top Bar sia ancora oggi una “novità” nel mondo dell’apicoltura, inizia ad essere utilizzata anche in Italia.
L’arnia Top bar, a differenza dei modelli precedenti, ha la particolarità di avere uno sviluppo orizzontale.
La Top Bar, a differenza dalle arnie classiche, ha uno sviluppo orizzontale.
La struttura orizzontale dell’arnia Top bar permette all’apicoltore di controllare lo sviluppo dell’alveare, verificare la presenza di parassiti e raccogliere il miele senza intaccare l’equilibrio della colonia.
Quest’arnia ha l’obiettivo di lasciar costruire alle api i favi in libertà, disturbandole molto meno rispetto alle classiche arnie.
L’arnia Top Bar presenta tuttavia alcuni svantaggi che limitano la produzione di miele. Lo svantaggio principale è che il favo della Top Bar non può essere smielato con l’utilizzo di una centrifuga ma solamente mediante spremitura (Solitamente si usano torchietti).
L’utilizzo di queste arnie, è in forte crescita in quanto aiuta lo sviluppo naturale della famiglia; le api non necessitano infatti di un foglio cereo di partenza e il favo è costruito in maniera del tutto naturale dalle colonie.
Si tratta di una tipologia di arnia scelta in modo particolare da chi vuole praticare un’apicoltura amichevole che interferisce solo minimamente sul naturale ciclo di vita della api e in cui la resa produttiva passa in secondo piano.