“Api in città”: 100 alveari e decine di arnie per misurare l’inquinamento
Dal tetto dei Carabinieri a tutto il resto dello Stivale. Le arnie per misurare l’inquinamento atmosferico dei centri urbani italiani si apprestano a colonizzare il territorio nazionale. E’ la nuova fase del progetto “Api in città“: soltanto a Roma un centinaio di alveari e una ventina di postazioni in snodi cruciali e trafficatissimi come il Grande Raccordo Anulare, per estrapolare – grazie al miele prodotto – dei preziosi dati scientifici, che altrimenti sfuggirebbero addirittura alla tecnologia. Gli addetti ai lavori chiamano “numero uno” la postazione sulle terrazze dei Carabinieri del CUFA, il Comando Unità Forestali, ambientali e agroalimentari.
Meglio delle centraline. Le api per pianificare le politiche territoriali
“Con le api andiamo ad approfondire ulteriormente queste analisi – ci spiega il Generale Generale Pietro Antonio Marzo, Comandante del CUFA – che ci consentono di trovare delle sostanze, che non verrebbero rilevate dalle centraline. Questo ci consente di ottenere un quadro più completo e favorirà, nella gestione delle aree urbane, delle scelte politiche che permetteranno di migliorare la qualità di vita delle nostre città e quindi la salute dei cittadini”.